Intervista a Giulio C. Ladini (3° parte)

Intervista a Giulio C. Ladini (3° parte)

Attualfoto: Come fa un appassionato a sopperire alla mancanza di un budget da dedicare alla componente della luce?

Giulio: Devi imparare a usare quello che hai. La luce naturale è quella che ci consente di vedere la realtà, noi vediamo grazie alla luce naturale che, riflessa sulla superficie delle cose ci consente di visualizzare la realtà sulla retina dell'occhio.

Quindi se non hai mezzi per fare un’illuminazione artificiale devi saper sfruttare la luce naturale in tutte le sue sfaccettature; bisogna sfruttare i riflessi, giocare con le forme, cogliere i momenti della giornata. Bisogna dedicarci soprattutto tanto tempo e inventiva.

L’incredibile magia della luce naturale mette disposizione momenti irripetibili come la golden hour del tramonto o la luce l'alba, impossibili da replicare artificialmente ma che necessitano di conoscenze e strumenti per essere colti nella loro magnificenza.

 

Attualfoto: Qual è il tuo setup preferito?

Giulio: Mi piace usare una reflex, adesso sto usando una Sony FX3 con delle lenti fisse, 50mm – 85mm – 35mm, senza escursione telescopica; questo ti costringe a spostarti nello spazio per cercare l’inquadratura che vuoi. A questo va aggiunto uno stabilizzatore Ronin RS2, perfetto per fare cose dinamiche mantenendo una grande stabilità e una grande pulizia nel movimento.
Poi amo utilizzare dei carrelli e steady cam per realizzare dei piani sequenza.
Il piano sequenza è una ripresa in movimento che si muove nello spazio seguendo degli attori o delle situazioni senza richiedere un montaggio successivo.

 

Attualfoto: Alcuni film realizzati con questa tecnica?

Giulio: Uno dei film fatti veramente in piano sequenza, senza nessun inganno nel montaggio, è “Arca Russa”, un film di un’ora e mezza girato in una maniera mostruosa, film che consiglio di guardare.
Il vero film in piano sequenza è “Nodo alla Gola” di Alfred Hitchock. E’ stato montato con dei trucchi geniali per ricreare un vero piano sequenza, infatti all’epoca non si poteva girare un film di due ore in piano sequenza perché la pellicola ti permetteva di fare una ripresa lunga al massimo 40 minuti. Hitchock, per fare i tagli, ha utilizzato degli accorgimenti semplicissimi ma geniali per il tempo, come un personaggio che passa davanti alla telecamera mandandola a nero oppure una ripresa che passa dietro ad un muro.

 

Attualfoto: Cosa ne pensi del drone?

Giulio: E’ uno strumento che mi piace ma che va dosato. Il drone è qualcosa che satura le produzioni video, deve essere una ciliegina sulla torta per arricchire il video e donare un punto di vista diverso.

 

Attualfoto: Qual è il set che più ti piace.

Giulio: Datemi luce naturale e magari la possibilità di utilizzare degli elementi minimali di luce artificiale. Adoro girare in contesti naturali, adoro le location in cui mi posso privare delle luci come grandi capannoni con lucernari, stanze con piccole finestre. Location dove posso esprimere quello che ho in mente con quello che ho a disposizione.
Ho fatto delle esperienze con grandissimi set di luce e dei bravissimi light designer ma ho visto che è tutto un aggiungere, un crescere, un montare. Con tutte queste aggiunte il lavoro che hai fatto può essere percepito come artificioso. La luce naturale è qualcosa di più vero che forse preferisco.

 

Attualfoto: Un consiglio per chi vuole avvicinarsi a questo lavoro?

Giulio: Sicuramente mettere le mani in pasta, bisogna iniziare a girare senza paura per racimolare esperienze. Poi consiglio di fare indigestione di clip, documentari ed immagini perché questo ti porta ad estendere quello che hai nella testa. Se tu immagini qualcosa fatto in un certo modo, guardando ed amplificando quello che hanno fatto gli altri, puoi portare davvero la tua immaginazione su lidi che non hai mai immaginato. Bisogna raccogliere ispirazioni e suggestioni costantemente.

Attualfoto: Quali sono i tuoi progetti futuri?

Giulio: Ora aprirò a Trieste lo studio che si chiamerà “Zunami film Studio” assieme ad una squadra di giovani collaboratori nel quale ci sono un direttore della fotografia, un dronista/operatore ed una grafica/montatrice. Cercheremo di crescere ancora assecondando la crescita del mercato video.

Ultimamente abbiamo partecipato al Bolzano 48H, un contest in cui realizzi cortometraggi in 48h. Una bella esperienza che ci ha anche visti vincere due premi.
Poi mi piace raccontare il documentario Cavana Stories, un documentario costruito assieme al collettivo del La maschera al volto e al Film Festival, che racconta come il quartiere di Cavana sia mutato nel corso del tempo e come oggi non rimane quasi più nulla di quello che emerge delle testimonianze delle persone che abbiamo seguito nel documentario.

Nell’ambito commerciale abbiamo lavorato con Forty Fingers, un gruppo di chitarristi con i quali abbiamo realizzato ben venti video e che hanno accumulato circa 15 milioni di visualizzazioni su youtube.
Sempre in ambito musicale abbiamo lavorato con Luka Šulić , il violoncellista dei 2cellos con il quale nel 2021 e 2022 realizzeremo i video clip per il nuovo album da girare completamente in Islanda.