MAX MORELLI: L’ARTE DI PILOTARE UN DRONE

MAX MORELLI: L’ARTE DI PILOTARE UN DRONE

Non basta avere un drone per saperlo usare. In questa intervista, Max Morelli ci parla della sua esperienza ventennale come videomaker e pilota di droni, svelandoci i retroscena della sua carriera e regalando numerosi consigli preziosi a tutti gli appassionati di droni e videomaking.


Mi presento: mi chiamo Max Morelli, abito a Trieste e sono videomaker e pilota di droni di professione. Attualmente sono anche istruttore e insegno a usare i droni per fare riprese video agli eventi. Sto tenendo anche un corso di videomaking, mentre all’Università di Udine sono docente di pilotaggio di droni per i corsi di laurea di Ingegneria e Architettura.
A tutti i miei studenti insegno come prima cosa che un drone è uno strumento per portare qualcosa in aria: non solo telecamere, ma anche spray pesticidi e addirittura bombe. È chiaro perciò, che il pilota di un drone deve essere molto abile nel suo mestiere e infatti è anche il responsabile legale delle operazioni.


Quando si usa un drone per fare delle riprese video però, è indispensabile anche la conoscenza del linguaggio cinematografico: uno può anche essere il migliore pilota al mondo, ma senza conoscere la regola dei terzi o il funzionamento degli ISO, tutte le riprese saranno inutilizzabili.


Inoltre, bisogna imparare a distinguere i droni, perché non sono tutti uguali. Io ne ho sette e per scegliere quale usare mi baso sulla qualità video e la maneggevolezza richieste in ogni situazione. Per esempio, uso DJI Inspire 2 per le riprese cinematografiche, perché è pensato per trasportare telecamere che fanno filmati di alta qualità. Per la TV o i social invece, utilizzo droni come DJI Mavic, Go Pro e DJI FPV. I droni FPV (First-Person-View) sono fantastici, perché indossando un visore puoi vedere quello che vede la telecamera in volo.


Durante uno dei miei ultimi lavori, uno shooting per la Ferrari in Sicilia, ho utilizzato sia il DJI Inspire 2 per le riprese più cinematografiche, sia il DJI FPV che con i suoi 147km/h è in grado di inseguire la Ferrari. Mentre io mi occupavo delle riprese aeree, la mia collaboratrice riprendeva da terra con la Panasonic GH5, e Giuliano Koren, fotografo triestino che da anni lavora per The Official Ferrari Magazine, scattava le foto. Dietro a uno shooting Ferrari c’è molto lavoro, con una fase pre-produzione che può durare anche un mese. Non basta essere videomaker e piloti esperti, occorre pianificare tutto alla perfezione e fare dei sopralluoghi.


Tuttavia, sebbene il DJI FPV sia un drone che permette di ottenere risultati eccelsi è anche molto fragile. A chi vuole approcciarsi alla disciplina consiglio di iniziare con un DJI Mini 2: pesa meno di 250g e non richiede il patentino. Se si vuole provare un FPV, raccomando assolutamente di utilizzare un simulatore.


A tutti quelli che vogliono iniziare a pilotare dei droni, consiglio di frequentare Italdron Academy, di cui sono referente capo-istruttore per la parte pratica in FVG. La scuola offre corsi a tutti i livelli, anche per principianti. Imparare a usare un drone è fondamentale, perché bisogna assicurarsi di avere tutte le abilità tecniche per pilotarlo in sicurezza. Come dicevo, non basta avere un drone per saperlo usare.